Patrono

 S. Faustino Martire
 
NEL 2017 RICORRE IL 300esimo ANNIVERSARIO DI  s. FAUSTINO
Santo Patrono del Comune di Pietradefusi è S. Faustino Martire.
La presenza del santo si deve all'azione del cardinale Nicola Coscia (1682-1755), nativo di Pietradefusi, che raggiunse la carica di Segretario di stato vaticano durante il pontificato di Benedetto XIII (1724-1730), della famiglia Orsini di Benevento.
I resti del santo, in possesso del vescovo di Bojano (Campobasso) mons. Agnello Rendina, erano passati in eredità dei coniugi Francesco Ascolese e Margherita Rendina, patrizi beneventani.
Il futuro cardinale Coscia, all'epoca tesoriere del Capitolo metropolitano di Benevento, venuto a conoscenza del fatto e sulla scorta di un cavillo di diritto canonico, che non consentiva a persone non ecclesiastiche e non del clero di possedere reliquie di santi, fece sequestrare i resti portandoli a Pietradefusi.
Dal "Diario delle funzioni Pontificali che vi esercitano dallo I.mo Sig. Cardinale Orsini Arcivescovo di Benevento tom. V."1 si legge "La mattina mi portai alla Pietra de Fusi per iniziare le ricognizioni, esposizioni, traslazione e riposizione del corpo di S. Faustino Martire nella chiesa di S. Gennajo della famiglia Coscia". I giorni lunedi 6 e martedi 7 settembre 1717 si svolsero tre ricognizioni sui resti del santo; il giorno mercoledi 8 settembre 1717 le sagre reliquie furono traslate nella chiesa di S. Gennaro ove rimasero silenziosamente dimenticate per circa 120 anni. Nel 1835 S. Faustino appare in sogno ad un anziano paralitico del luogo, certo Sabato Petrillo; l'anziano fu miracolato con la restituzione dell'uso delle gambe ed esortato dal Santo al trasferimento delle sue spoglie nella chiesa Madre. Questo fatto che ebbe vasta eco ed emozione collettiva portò alla conclamazione a Santo Patrono del Comune di S. Faustino Martire, destituendo S. Lucido, già titolare del patronato pietrafusano.
L'episodio è anche testimoniato dal copioso uso del nome Faustino apposto dai genitori ai figli nati dal 1836 in poi, infatti dai registri dello Stato Civile fino al 1835 tale nome era misconosciuto, dalla data del miracolo iniziò la moda dell'apposizione del radicale onomastico.
Si festeggia il 15 febbraio come festa religiosa e il secondo week-end di agosto come festa civile.
 
1 Archivio n. 567/bis presso la Biblioteca Capitolare della Curia di Benevento.
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